Ancora nelle Lezioni sulla filosofia della storia, parlando della geografia del "Nuovo mondo", è interessante questa citazione di Hegel: «L'America, è noto, è separata in due parti, aderenti sì per mezzo di un istmo, ma senza neppure che questo costituisca una via di comunicazione per i traffici. Ambedue le parti, piuttosto, sono separate nel modo più netto». Il mare per Hegel è concepito come il generatore di una nuova idea di vita; tale elemento va dominato con estremo coraggio e con l'astuzia, doti necessarie per dominare l'idea dell'illimitato che il mare porta con sé. Quando Hegel dice che l'elemento mare non divide, ma unisce le terre lontane, specifica anche che esso non tollera le demarcazioni pacifiche a cui l'uomo è abituato per la terraferma (le delimitazioni delle città). Questo passo sembra riprendere in parte le considerazioni di Platone sul rapporto delle poleis greche con l'elemento marino: la preoccupazione di un legislatore deve riguardare gli elementi corruttori della caccia, che Platone individua nella caccia per mare (in riferimento alla potenza marinara ateniese). Anche Aristotele guardava con sospetto all'apertura parossistica della polis sul mare, come elemento corruttore dell'equilibrio della limitatezza tra economia e crematistica. Inoltre, sempre riguardo la considerazione di Hegel, questa sembra anticipare la dicotomia schmittiana contenuta in "Terra e mare" sul diritto terrestre e diritto marittimo; laddove il primo si fonda sulla limitazione della guerra, il secondo sarebbe privo di limitazioni giuridiche. Quando nel 1903 gli Stati Uniti ottennero i diritti sul futuro canale di Panama (inaugurato poi nel 1914), non lo fecero senza aver prima sobillato una rivolta della popolazione locale diretta contro il governo colombiano (che a quel tempo comprendeva anche Panama), reo di aver rifiutato la concessione all'America del permesso di edificazione del canale. In queste settimane, invece, il governo del Nicaragua affronta continue provocazioni ad opera dei c.d. "manifestanti". Non è da escludersi che possa essere l'ennesimo vetero-tentativo a firma statunitense per porre un freno (paradossalmente, al contrario del secolo scorso) al futuro progetto del canale di Nicaragua che dividerà il paese per 276 km da est a ovest, ricongiungendo i due oceani. Un progetto da 50 miliardi di dollari, da cui la Cina avrà tutto da guadagnare nel quadro dell'ascesa per il controllo dei traffici in America Latina. Preoccupa questo quadro in quanto gli Stati Uniti sono ancora quelli della "Dottrina Monroe" del 1823, dottrina che assume il nome dal quinto presidente americano, colui che mise in guardia l'Europa dai tentativi di ingerenze in America Latina, in quanto "terreno esclusivo" degli Stati Uniti.

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