Nel tentativo di strappare all'oblio l'immenso patrimonio librario, che giace ancora perlopiù inesplorato, ho approntato la traduzione di un altro testo delle Edizioni Novosti, disponibile anche in inglese ma purtroppo mai distribuito in italiano: Operation Overlord (1984), dello storico sovietico O.A. Ržeševskij. Al tempo rivestiva incarichi di rilievo presso l'Accademia delle Scienze dell'URSS, estendendo la sua collaborazione anche con colleghi del campo capitalista. Egli denuncia la strisciante opera di revisione della storia da parte della propaganda ufficiale statunitense, che tenta di minimizzare il peso determinante che ebbe l'URSS nel corso del secondo conflitto mondiale. Di quest'opera di riscrittura ne stiamo raccogliendo, oggi, compiutamente i frutti. Ržeševskij, in maniera palmare, fa notare la politica di sabotaggio dei circoli reazionari nei confronti dell'URSS e l'indifferenza degli stessi nei riguardi delle milioni di vittime civili e militari aggiuntive a causa del ritardo dell'apertura di un secondo fronte in Europa. Perché per la classe dominante saremo sempre, e indistintamente, sub-umani da massacrare orribilmente.

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